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genitale della figliuola usciva una vite, i palmiti e le frondi della quale adombravan tutta Asia. E di queste dimostrazioni si potrebbon narrare infinite, le quali per certo, senza divino lume, né potrebbe conoscer l’anima, né le potrebbe mostrare. Similmente ancora, secondo che dice Tullio nel preallegato libro, mostra l’anima molto della sua divinitá, quando gravissimamente infermi e debilitati siamo; percioché, quanto pili è il corpo debole, piú pare che sia il vigor dell’anima, e massimamente in quanto, per l’essere le forze corporali diminuite, non pare che possano gravar l’anima, come quando intere sono. E che l’anima mostri la sua divinitá vicina alla fine della vita del corpo, s’è assai volte, non dormendo, ma vegghiando veduto: e si come esso Tullio recita sé da Possidonio, famoso filosofo, avere avuto, che uno chiamato Modio, morendo, aver nominato sei suoi equali amici, li quali disse dovere appresso di sé morire, esprimendo qual primo e qual secondo e qual terzo, e cosí degli altri; e ciò poi essere ordinatamente avvenuto. E un altro chiamato Calano d’india, essendo salito, nella presenza d’Alessandro, re di Macedonia, per morir volontariamente sopra il rogo, il quale prima avea fatto, e domandandolo Alessandro se egli volesse che esso alcuna cosa facesse, gli rispose: — Io ti vedrò di qui a pochi di; — e quindi, fatto accendere il rogo, si mori. Non istette guari che Alessandro mori in Babillonia. E, se io ho il vero inteso, percioché in que’ tempi io non era, io odo che in questa cittá avvenne a molti nell’anno pestifero del milletrecentoquarantotto che, essendo soprapresi gli uomini dalla peste e vicini alla morte, ne furon piu e piú, li quali de’ loro amici, chi uno e chi due e chi piú ne chiamò, dicendo: — Vienne, tale e tale, — de’ quali chiamati e nominati, assai, secondo l’ordine tenuto dal chiamatore, s’eran morti e andatine appresso al chiamatore. Per la qual cosa assai appare nell’anime nostre essere alcuna divinitá, e quella essere molto noiata da gl’impedimenti corporali, e nondimeno, come detto è, pur talvolta in alcuno atto mostrarla; e però, se questo avviene essendo esse ne’ corpi legate, che dobbiam noi estimare che esse debbano intorno a questa lor divinitá dover potere adoperare, quando