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marinai, quantunque loro paresse grave cosa lasciar la patria, nondimeno, temendo forte la crudeltá di Pigmaleone, agevolmente s’accordarono a doverla seguire in qualunque parte ella diliberasse di fuggire. Dopo il quale diliberamento, piegate le prode delle navi a ponente, pervennero in Cipri,.dove quelle vergini che alla marina trovarono, persolventi secondo il costume loro li primi gustamenti di Venere, a sollazzo ed eziandio a procrear figliuoli de’ giovani che con lei erano, fece prendere e porre in su le navi; e, similmente, ammonito nel sonno un sacerdote di Giove, che in quella contrada era, con tutta la sua famiglia ne venne a lei, annunziando grandissime cose dover seguire, in onore della loro successione, di questa fuga. Poi quindi partitasi, e pervenuta nel lito affricano, costeggiando la marina de’ massuli, in quel seno del mare entrò con le sue navi, dove ella poco appresso edificò la cittá di Cartagine. E quivi, estimando il luogo esser sicuro alle navi, per dare alcun riposo a’marinai faticati, prese terra: dove venendo quegli della contrada, quale per disiderio di vedere i forestieri, e quale per guadagnare recando delle sue derrate, cominciarono a contrarre insieme amistá. E, apparendo la dimora loro essere a grado a’ paesani, ed essendone ancora confortati da quegli d’Utica, li quali similmente quivi di Fenicia eran venuti, quantunque Didone udisse per alcuni, che seguita l’avevano, Pigmaleone fieramente minacciarla; di niuna cosa spaventata, quivi diliberò di fermarsi. E, accioché alcuno non sospicasse lei alcuna gran cosa voler fare, non piú terreno che quanto potesse circundare una pelle di bue mercato da quegli della contrada, la quale in molte parti minutissimamente fatta dividere, assai piú che alcuno estimato non avrebbe, occupò di terreno. E, quivi fatti e’ fondamenti, fece edificare la cittá, la quale chiamò Cartagine. E, accioché piú animosamente e con maggior speranza i compagni adoperassono, a tutti fece mostrare i tesori, li quali essi credeano aver gittati in mare. Per la qual cosa subitamente le mura della cittá, le torri e’ templi, il porto e gli edifici cittadini saliron su, e apparve non solamente la cittá esser bella, ma ancora potente e a difendersi e a far guerra.