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tempo e nella vita e nella morte di colui, che nascer doveva di lei, chiarissimamente si manifestò, si come con la grazia di Dio mostreremo vicino al fine della presente operetta. Venuto adunque il tempo del parto, partorí la donna questa futura chiarezza della nostra cittá, e di pari consentimento il padre ed ella, non senza divina disposizione, si come io credo, il nominaron Dante, volendone Iddio per cotal nome mostrare lui dovere essere di maravigliosa dottrina datore. ni SUOI STUDI Nacque adunque questo singulare splendore italico nella nostra cittá, vacante il romano imperio per la morte di Federigo, negli anni della salutifera incarnazione del Re dell’universo mcclxv, sedente Urbano papa quarto, ricevuto nella paterna casa da assai lieta fortuna: lieta, dico, secondo la qualitá del mondo che allora s’usava. E nella sua puerizia cominciò a dare, a chi avesse a ciò riguardato, manifesti segni qual dovea la sua matura etá divenire; peroché, lasciata ogni pueril mollizie, nella propria patria con istudio continuo tutto si diede alle liberali arti, e, in quelle giá divenuto esperto, non alle lucrative facultadi, alle quali oggi ciascun cupido di guadagnare s’avventa innanzi tempo, ma da laudevole vaghezza di perpetua fama tratto, alle speculative si diede. E, peroché a ciò, si come appare, era dal ciel produtto, a vedere con aguto intelletto e le Azioni e l’artificio mirabile de’poeti si mise; e in brieve tempo, non trovandogli semplicemente favolosi, come si parla, familiarissimo divenne di tutti, e massimamente de’ piú famosi. E, come giá è detto, conoscendo le poetiche opere non esser vane o stolte favole, come molti dicono, ma sotto sé dolcissimi frutti di veritá istoriografe o filosofiche aver nascosti, accioché piena notizia n’avesse, e alle istorie e alla filosofia, i tempi debitamente partiti, si diede; e giá divenuto di quelle e di questa esperto,