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cittá, com’esso medesimo testimonia nel principio del canto venticinquesimo del Paradiso. Ma al suo disiderio prevenne la morte, come detto è. I suoi costumi furono gravi e pesati assai, e quasi laudevoli tutti; ma, percioché giá delle predette cose scrissi in sua laude un trattatello, non curo al presente di piú distenderle. Le quali cose se con sana mente riguardate saranno, mi pare esser certo che assai dicevole testimonio sará reputato e degno di fede, in qualunque materia è stata nella sua Commedia da lui recitata.] [Ma del suo nome resta alcuna cosa da recitare, e pria del suo significato, il quale assai per se medesimo si dimostra; percioché ciascuna persona, la quale con liberale animo dona di quelle cose, le quali egli ha di grazia ricevute da Dio, puote essere meritamente appellato Dante. E che costui ne desse volentieri, l’effetto noi nasconde. Esso, a tutti coloro che prender ne vorranno, ha messo davanti questo suo singulare e caro tesoro, nel quale parimente onesto diletto e salutevole utilitá si trova da ciascuno che non caritevole ingegno cercare ne vuole. E, percioché questo gli parve eccellentissimo dono, si per la ragion detta, e si perché con molta sua fatica, con lunghe vigilie e con istudio continuo l’acquistò, non parve a lui dovere essere contento che questo nome da’ suoi parenti gli fosse imposto casualmente, come molti ciascun di se ne pongono; per dimostrar quello essergli per disposizion celeste imposto, a due eccellentissime persone in questo suo libro si fa nominare; delle quali la prima è Beatrice, la quale apparendogli in sul triunfale carro del celestiale esercito in su la suprema altezza del monte di purgatorio, intende essere la sacra teologia, dalla quale si dee credere ogni divino misterio essere inteso, e con gli altri insieme questo, cioè che egli per divina disposizione chiamato sia Dante. A confermazione di ciò, si fa a lei Dante appellare in quella parte del trentesimo canto del Purgatorio, nel quale essa, parlandogli, gli dice: «Dante, perché Virgilio se ne vada»: quasi voglia s’intenda, se ella di questo nome non lo avesse conosciuto degno, o non l’avrebbe nominato, o avrebbelo per altro nome chiamato. Oltre a ciò, soggiugnendo, per la ragion