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Il chiarissimo fonte, del quale piare va alla donna che bevesse il suo figliuolo, niuna altra cosa credo che voglia significare se non il copioso e abbondantissimo seno della filosofia, del quale, ciò che compor si vuole, è di necessitá che si prenda; e, si come il poto è ordinatore e disponitor nello stomaco del cibo preso, cosí la filosofia, d’ogni cosa buona maestra verissima, con la sua dottrina è ottima componitrice d’ogni cosa a debito fine. Nelle cui scuole, come di sopra mostrammo, accioché sé e le sue invenzioni ordinare sapesse, e intender compiutamente l’altrui, il nostro poeta bevve piú tempo digestivo e salutevole beveraggio. Appresso il parere pastor divenuto, la sublimitá del suo ingegno ne mostra, per la quale in brieve tempo divenne tanto e tale, che non solamente bastevole fu a governar sé, ma eziandio a mostrare agli altri ingegni la sua dottrina. Sono, al mio giudiciò, di pastori due maniere: corporali e spirituali (a). I corporali sono i pastor silvani, li re e’padri delle famiglie; li spirituali (a) Li corporali similmente sono di due qualitá, l’una delle quali sono quegli che, per le selve e per gli prati, le pecore, gli buoi e gli altri armenti pascendo menano; l’altra sono gl’imperadori, i re, i padri delle famiglie, i quali con giustizia e in pace hanno a conservare i popoli loro commessi, e a trovare onde vengano a’ tempi opportuni i cibi a’ sudditi e a’ figliuoli. Li spirituali pastori similmente dire si possono di due maniere: delle quali è l’una quella di coloro che pascono Lanime de’ viventi di cibo spirituale, cioè della parola di Dio, e questi sono i prelati, i predicatori e i sacerdoti, nella cui custodia sono commesse l’anime labili di qualunque sotto il governo a ciascuno ordinato dimora; l’altra è quella di coloro, li quali in alcuna scienzia ammaestrati prima, poi ammaestrano altrui leggendo o componendo. E di questa maniera di pastori vide la madie il suo figliuolo divenuto. Lo sforzarsi ad aver delle frondi assai manifesto ne mostra essere il desiderio della laureazione, peroché ogni fatica aspetta premio, e il premio dello avere alcuna cosa poetica composta, è l’onore che per la corona dello alloro si riceve. Ma séguita che cadere il vide, quando piú a ciò si sforzava; il quale cadere niuna altra cosa fu se non quel cadimento che tutti facciamo senza levarci, cioè il morire: