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capitolo v 79


il cielo quivi mitissimo, in questi tempi ci dá di visitarle materia. Quivi non mai senza festa e somma allegrezza con donne nobili e cavalieri si dimora. E però tu, non sana dello stomaco, e nella mente, per quel che io discerna, di molesta malinconia affannata, con meco per l’una sanitá e per l’altra voglio che venghi; né fia fermamente senza utile il nostro andare. —

Io allora, queste parole udendo, quasi dubbiosa non nel mezzo della nostra dimora tornasse il caro amante, e cosí nol vedessi, lungamente penai a rispondere; ma poi, vedendo il suo piacere, immaginando che, vegnendo egli, esso dove che io fossi verrebbe, risposi me al suo volere apparecchiata, e cosí v’andammo.

Oh, quanto contraria medicina operava il mio marito alle mie doglie! Quivi, posto che i languori corporali molto si curino, rade volte o non mai vi s’andò con mente sana, che con sana mente se ne tornasse, nonché l’inferme sanitá v’acquistassero. E in veritá di ciò non è maraviglia, che o il sito vicino alle marine onde, luogo natale di Venere, che il dia, o il tempo nel quale egli piú s’usa, cioè nella primavera, si come a quelle cose piú atto, che il faccia, non so: ma per quello che giá molte volte a me paruto ne sia, quivi eziandio le piú oneste donne, posposta alquanto la donnesca vergogna, piú licenza in qualunque cosa mi pareva si convenisse, che in altra parte; né io sola di cotale oppinione sono, ma quasi tutti quelli che giá vi sono costumati. Quivi la maggior parte del tempo ozioso trapassa, e qualora piú è messo in esercizio, si è in amorosi ragionamenti, o le donne per sé, o mescolate co’ giovani; quivi non s’usano vivande se non dilicate, e vini per antichitá nobilissimi, possenti non che ad eccitare la dormente Venere, ma risuscitare la morta in ciascuno uomo; e quanto ancora in ciò la virtú de’ bagni diversi adoperi, quegli il può sapere che l’ha provato; quivi i marini liti e i graziosi giardini e ciascun’altra parte sempre di varie feste, di nuovi giuochi, di bellissime danze, d’infiniti strumenti, d’amorose canzoni, cosí da giovani come da donne fatti,