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capitolo ii 41


quanto quello fosse piú lungo, cotanto il nostro dolore sarebbe maggiore. Io, ora partendomi, prima sarò tornato, che quello spazio sia compiuto il quale chiedi per apparare a sofferire; e quella noia in questo mezzo avrai, non essendoci io, che avresti pensando al mio dovermi partire. E alla malvagitá del tempo, sí come altra volta uso di sostenerne, prenderò io salutevole rimedio, il quale volesse Iddio che cosí ritornando giá l’operassi come partendomi il saprò operare. E perciò con forte animo ti disponi a ciò che, quando pure far si conviene, è meglio subito operando passare, che con tristizia e paura di farlo aspettare. —

Le mie lagrime quasi nel mio parlare allentate altra risposta attendendo, udendo quella, crebbero in molti doppii; e sopra il suo petto posata la grave testa, lungamente dimorai senza piú dirgli, e varie cose nell’animo rivolgendo, né affermare sapea, né negare ciò che e’ diceva. Ma oimè! chi avrebbe a quelle parole risposto se non: «Fa quel che ti piace, torni tu tosto?». Niuna credo. E io, non senza gravissima doglia e molte lagrime, dopo lungo indugio cosí gli risposi, aggiungendogli che gran cosa, se egli viva mi trovasse nel suo tornare, senza dubbio sarebbe.

Queste parole dette, l’uno confortato dall’altro, rasciugammo le lagrime, e a quelle ponemmo sosta per quella notte. E servato l’usato modo, anzi la sua partita, che pochi giorni fu poi, me piú volte venne a rivedere; benché assai d’abito e di volere trasmutata dal primo mi rivedesse. Ma venuta quella notte la quale dovea essere l’ultima de’ miei beni, con ragionamenti varii non senza molte lagrime trapassammo; la quale, ancora che per la stagione del tempo fosse delle piú lunghe, brevissima mi parve che trapassasse. E giá il giorno agli amanti nemico cominciato aveva a tôrre la luce alle stelle, del quale vegnente poi che ’l segno venne alle mie orecchie, strettissimamente lui abbracciai, e cosí dissi:

— O dolce signor mio, chi mi ti toglie? Quale iddio con tanta forza la sua ira verso di me adopra, che, me vivente, si dica «Panfilo non è lá dove la sua Fiammetta dimora?».