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nota 241


del prologo, una mano diversa e piú recente scrisse: «Ioannis Boccaccii viri eloquentissimi ad Flamettam Ponphili amatricem libellus materno sermone editus». Tali parole si trovano nell’edizione Padovana del 1472 ed è probabile che dalla stampa siano passate nel codice. L’opera è divisa in nove capitoli senza rubriche per le quali fu lasciato lo spazio in bianco. Nel capitolo VI ci sono frequenti postille marginali in latino che vogliono mettere in rilievo alcuni passi. Per esempio: «Dico nota: hic nutrix dat bonum consilium»; eletio sue mortis cum deliberatione»; hic ratio loquitur»; hic dicit ultima verba ante quam vadat ad mortem deliberatam», etc.

29. — Manoscritti Italiani, X, 30. Cartaceo della seconda metá del sec. XV, di carte numerate 103, scritte 102. Mancano le prime tre carte, delle quali la terza conteneva il prologo e il principio del capitolo I. L’opera è divisa in nove capitoli senza rubriche per le quali fu lasciato lo spazio in bianco. Le lettere iniziali dei paragrafi sono grandi colorate; piú grandi e con fregi in oro le lettere iniziali dei capitoli. La carta 100 è mutila di un quarto. A c. 102a, alla fine del testo: «Finis presentis libelli, laus deo. 1469. die ultimo mensis octobris. pgom. I. B.».

30. — Manoscritti Italiani, X, 192. Cartaceo del sec. XV, di carte scritte 168. A c. 1a, il prologo dell’Elegia, senz’altro. La divisione in capitoli non è visibile, ma ogni paragrafo ha l’iniziale grande colorata. L’opera finisce a c. 61b, con la seguente rubrica: «Qui finiscie il libro indittulato Elegia di madonna Fiammetta mandato alle innamorate donne. Finis». Da c. 162a a c. 163b, la canzone Lasso che farò io poi che quel sole di maestro Antonio da Firenze; da c. 164a a c. 167a, il capitolo Piangi tu che pur dianzi eri felice di Bernardo Pulci; da c. 167b a c. 168a, la canzone Le cittá magnie fioride e civili di Mariotto Avanzati.

31. — Manoscritti Italiani, XI, 53. Cartaceo del sec. XV, di carte scritte 146, miscellaneo. L’Elegia si trova da c. 77a a c. 143b, scritta a doppia colonna. Nel margine superiore della c. 77a c’è l’indicazione della data e del copista: «MccccLv adí 18 auosto in Sibecha scritto per mano di Cristofallo Perazio». L’opera risulta divisa in nove capitoli, ma mancano le rubriche. In fine manca la carta che conteneva buona parte del capitolo nono.