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212 l'elegia di madonna fiammetta


cacciare via ogni amore e ritornare al primo. La qual cosa credendo fare la detta Deianira, fe’ il contrario, perché essa camicia era avvelenata, e come Ercule la si mise addosso arsero le carni del detto Ercule: e però ove credette di far bene, fe’ molto male e rimasene molto trista. Della cui morte parla Ovidio:

Nec mora, letiferam conatur scindere vestem,
Qua trahitur, trahit ille cutem, foedumque relatu,
Aut haeret membris frustra temptata revelli,
Aut laceros artus et grandia detegit ossa.

[Met., IX, 166-169.]