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206 l'elegia di madonna fiammetta


da invidia del bene che pensò che dovesse avere la detta sua sorella, ingannò il detto Mercurio che non potè avere a fare con Erse. Per la qual cosa Mercurio corrucciatosi la trasmutò in pietra. Onde dice Ovidio:

Nec conata loqui est nec, si conata fuisset,
Vocis habebat iter: saxum iam colla tenebat
Oraque duruerant, signumque exsangue sedebat
Nec lapis albus erat: sua mens infecerat illam.

[Met., II, 829-832.]

Mercurio ancora è ricevitore dell’anime di comandamento di Giove e menale allo ’nferno e mettele nelli luoghi deputati secondo debbano ricevere debita punizione. E però dice ora Fiammetta pregando il detto Mercurio che riceva l’anima sua e mettala in luogo dove sia poca pena.

[Ecate ]. Ecate, Trivia e Diana è una medesima cosa, cioè la luna, ma è cosí nominata da’ poeti per diversi effetti però che Ecate è invocata dalle incantatrici in aiuto perciò c’ha predominio di notte, e queste arti si fanno generalmente di notte. E questo prova Ovidio in libro Metamorphoseos negli incanti di Medea ove dice:

Nox, — ait — arcanis fidissima quaeque diurnis
Aurea cum luna succeditis ignibus astra,
Tuque triceps Hecate, quae coeptis conscia nostris
Adiutrixque venis cantusque artisque magorum,
Quaeque magos, Telius, pollentibus instruis herbis.

[Met. VII, 192-196.]


Al capitolo settimo.

[Europa ]. Come detto è dinanzi, Giove trasmutato in forma di tauro la rapí, e da poi esso Giove trasmutò il tauro in segno celeste che si chiama Tauro nel quale il sole entra a mezzo aprile; e però dice qui venuta la primavera.