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204 | l'elegia di madonna fiammetta |
inconocchia la rocca, che tanto è a dire quanto nascimento d’uomo, Lachesis fila, cioè a dire che mena la vita, Atropos taglia il filato, cioè la morte dell’uomo.
[Dido]: ebbe tre nomi, cioè Elissa, Fenissa e Dido; come fu detto dinanzi si uccise per amore di Enea.
[Biblis]: della quale fu detto dinanzi, s’innamorò del fratello ch’ebbe nome Cauno, col quale non potendo avere a fare, per disperazione s’impiccò.
[Amata]: come pone Virgilio, fu moglie di re Latino e madre di Lavinia la quale essa Amata volea che fosse moglie di Turno re de’ Rutuli, e aveala promessa con la volontá del detto re Latino, però che esso avea avuta risposta dalli iddii che convenia che la maritasse a omo che venisse di stranii paesi. Il quale fu Enea che quando venne in Italia per fare Roma venendo alla cittá di Laurento al detto re Latino, esso conobbe che questo era quello a cui esso dovea dare la detta sua figlia per moglie, e cosí fece. Però seguitò la guerra grande e le fiere battaglie tra Enea e il detto re Turno. Laonde la detta reina Amata vedendo che non potea seguire la volontá sua, per disperazione s’impiccò, vedendo la detta sua figlia moglie di Enea e non di Turno.
[come li Saguntini]. Sagunto, secondo pone Tito Livio in secundo bello punico fu una cittá in Spagna la quale fu fedelissima alla cittá di Roma, e però Annibale figliuolo d’Amilcare signore di Cartagine passando in Spagna nel principio della detta guerra pose assedio alla detta cittá di Sagunto; la quale struggendo per lungo assedio e li Romani non dando a loro soccorso, essi si tennero tanto per salvare loro fede, che mancando a loro la vettovaglia si condussero a mangiare ogni sozzura fino alli topi. E pur vedendo non potersi difendere, diliberaro di ardere loro e la detta cittá prima che venissero sotto la signoria del detto Annibale, e così fecero etc.