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capitolo viii 161


simo affanno essere passato, non riguardando essere corta noia d’amore in colui, o in colei, il quale a diletto si può tôrre ad uno e darsi ad uno altro, come essa mostrò spesse volte di potere. Ma cessi Iddio che in me mai tale consolazione possa avvenire! Egli non fu né fia giammai, da colui in fuori di cui io ragionevolmente esser dovrei, chi potesse dire, o possa, che io mai fossi sua, o sia, se non Panfilo; e sua vivo e viverò; né sperò che mai alcuno altro amore abbia forza di potermi il suo spegnere della mente. Oltre a ciò, se ella di Cesare rimase sconsolata nel suo partire, sarebbono, chi non sapesse il vero, di quelli che crederebbono ciò esserle doluto: ma egli non fu cosí; ché, se essa del suo partire si doleva, d’altra parte con allegrezza avanzante ogni tristizia la racconsolava Tesserle rimaso di lui uno figliuolo e il restituito regno. Questa letizia ha forza di vincere troppo maggiori doglie che non sono quelle di chi lentamente ama, come io giá dissi che ella faceva.

Ma quello ché per sua gravissima ed estrema doglia s’aggiugne, è l’essere stata moglie d’Antonio, il quale ella con le sue libidinose lusinghe avea a cittadine guerre incitato contro al fratello; quasi di quelle vittoria sperando, aspirava all’altezza del romano imperio, ma venutale di ciò ad un’ora doppia perdita, cioè quella del morto marito, e della spogliata speranza, lei dolorosissima oltre ad ogni altra femina essere rimasa si crede. E certo, considerando sí alto intendimento venire meno per una disavventurata battaglia, quale è il dovere essere generale donna di tutto il circuito della terra, senza aggiugnervi il perdere cosí caro marito, è da credere essere dolorosissima cosa; ma ella a ciò trovò subitamente quella sola medicina che v’era a spegnere il suo dolore, cioè la morte, la quale ancora che rigida fosse, non si distese però in lungo spazio, però che in piccola ora possono per le poppe due serpenti trarre d’un corpo il sangue e la vita. Oh quante volte io, non minore doglia sentendo di lei, posto che per minore cagione secondo il parere di molti, avrei volentieri fatto il simigliarne se io fossi stata lasciata, o pure paura di futura infamia da ciò non m’avesse ritratta!