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156 l'elegia di madonna fiammetta


Deianira12 e d’altre molte, le quali o da morte o da necessaria dimenticanza furono racconsolate. E che può cuocere il fuoco, o il caldo ferro, o li fonduti metalli a chi dentro subitamente vi tuffa il dito, e subito fuori nel trae? Senza dubbio credo che molto, ma nulla è a rispetto di chi per lungo spazio vi sta dentro con tutto il corpo; il che a quante ne ho di sopra in pene descritte, si può dire il simigliarne essere incontrato nelle loro doglie, lá dove io in esse sono stata e sto continuamente.

Sono state le predette noie amorose; ma, oltre a queste, lagrime non meno triste mi si parano davanti, mosse da miserabili e inopinati assalti della fortuna, se quello è vero che egli sia generazione di sommo infortunio l’essere stato felice. E queste sono quelle di Giocasta, d’Ecuba, di Sofonisba, di Cornelia e di Cleopatras. Oh quanta miseria, bene investigando di Giocasta gli avvenimenti, vedremo noi avvenuta tutta a lei pertinente ne’ giorni suoi, possibile a turbare ogni forte animo! Ella, giovane maritata a Laio re tebano, il primo suo parto convenne che alle fiere mandasse a divorare, credendo per quello il misero padre fuggire quello che li cieli con córso infallibile gli apprestavano. Oh cliente dolore dobbiamo pensare che questo fosse, pensando il grado di colei che mandava! Ella poi da’ portanti il tristo figliuolo certificata di ciò che fatto aveano, lui reputando morto, dopo certo tempo da colui medesimo cui ella avea partorito le fu il marito miseramente ucciso, e del non conosciuto figliuolo divenne sposa, e generògli quattro figliuoli: e cosí madre e moglie ad un’ora del patricida si vide, e ’l riconobbe poi che egli, del regno e degli occhi privatosi insiememente, la sua colpa fece palese.

Chente l’animo di lei giá d’anni piena allora fosse, essendo piú di riposo vaga che di angoscia, pensare si può che fosse dolorosissimo; ma la sua fortuna, ancora non perdonante, piú guai aggiunse alla sua miseria. Ella vide con patti tra’ due figliuoli del regno diviso il tempo, poi al non servante fratello nella cittá rinchiuso vide dintorno gran parte