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capitolo vi 133


cia sopra il mio letto quasi abbracciandolo, dissi piangendo:

«O letto, rimanti con Dio, il quale io priego che alla seguente donna, piú che a me non t’ha fatto, ti facci grazioso».

Poi, gli occhi rivolti per la camera, la quale piú mai non sperava vedere, presa da dolore subito il cielo perdei, e quasi palpando oppressa da non so che tremito mi volli levare, ma le membra vinte da paura orribile non mi sostennero; anzi ricaddi, e non solo una, ma tre fiate sopra il mio viso, e in me fierissima battaglia sentiva tra li paurosi spiriti e l’adirata anima, li quali lei volente fuggire a forza teneano. Ma pure l’anima vincendo, e da me la fredda paura cacciando, tutta di focoso dolore m’accese, e riebbi le forze. E giá nel viso del colore pallido della morte dipinta, impetuosamente su mi levai, e, quale il forte toro ricevuto il mortal colpo furioso in qua e in lá saltella, sé percotendo, cotale dinanzi a gli occhi miei errando Tesifone, del letto, non conoscendo gl’impeti miei, come baccata mi gittai in terra, e dietro alla furia correndo, verso le scale saglienti alla somma parte delle mie case mi dirizzai; e giá fuori della camera trista saltata, forte piangendo, con disordinato sguardo tutte le parti della casa mirando, con voce rotta e fioca dissi:

«O casa, male a me felice, rimani eterna, e la mia caduta fa’ manifesta all’amante, se egli torna; e tu, o caro marito, confortati e per innanzi cerca d’una piú savia Fiammetta. O care sorelle, o parenti, o qualunque altre compagne e amiche, o servitrici fedeli, rimanete con la grazia degl’iddii».

Io rabbiosa intendeva con tutte le parole al tristo corso, ma la vecchia balia, non altramente che chi dal sonno a’ furori è escitato, lasciato della rocca lo studio, subito stupefatta questo veggendo, levò li gravissimi membri, e gridando, come poteva mi cominciò a seguire. Ella con voce appena da me creduta diceva:

— O figliuola, ove corri? Qual furia ti sospigne? È questo il frutto che tu dicevi che le mie parole in te aveano di preso conforto messo? Ove vai tu? Aspettami.—