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126 l'elegia di madonna fiammetta


senza provvedimento alcuno, sí come noi tutto giorno veggiamo; e déeti per manifesti e infiniti esempli la sua maniera essere chiara, che niuno meritamente di cosa che gli avvenga per lui, non si dovria di lui ma di sé condolere. Egli fanciullo lascivo, ignudo e cieco, vola e gitta, e non sa dove: per che il dolersene, non consolazione averne, o di modo rimuoverlo, è anzi piuttosto un perdersi le parole.

«La nuova donna, dal tuo amante presa o forse da lei preso il tuo amante, alla quale tu con tante ingiurie minacci, forse non con sua colpa l’ha fatto suo, ma egli forse di lei con improntitudine è divenuto, e come tu a’ prieghi di lui non potesti resistere, per avventura né ella medesima, non meno di te pieghevole, li potè senza pietá sostenere. Se egli cosí sa piangere, come narri, quando gli piace, siati manifesto le lagrime e la bellezza congiunte avere grandissime forze. E oltre a ciò, poniamo pure che la gentil donna con le sue parole e atti l’abbia irretito: cosí s’usa oggi nel mondo, che ciascuna persona cerca il suo vantaggio, e senza altrui riguardare, quando il truova sel piglia come egli puote. La buona donna, non forse meno di te savia in queste cose, lui destro alla milizia di Venere conoscendo, sel recò a sé. E chi tiene te che tu non possi fare il simigliante d’un altro? La qual cosa non lodo, ma pure, se piú non si puote e di seguire Amore se’ costretta, ove tu la tua libertá da colui vogli ritrarre, ché potrai, infiniti giovani ci sono piú di lui degni, per quello che io creda, che volentieri a te diverranno suggetti: il diletto de’ quali cosí lui trarranno della tua mente, come la nuova donna ha forse te della sua tratta.

Di queste fedi promesse e giuramenti fatti intra gli amanti, Giove se ne ride quando si rompono; e chi tratta altrui secondo che egli è trattato, forse non falla soverchio, anzi usa il mondo secondo li modi altrui. Il servare fede a chi a te la rompe, è oggi reputata mattezza, e lo ’nganno compensare con lo ’nganno si dice sommo sapere. Medea da Giasone abbandonata si prese Egeo, e Adriana da Teseo lasciata si guadagnò Bacco per suo marito, e cosí li loro pianti