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DISCORSO QUINTO 8l
il proprio Stato, ivi temer le pene e sperare i compensi, ravvisar nel monarca non l’emulo, non il primo tra i pari, ma il distributore quasi che esclusivo della sventura o della fortuna, erano potenti incitamenti a pensare, a volere, a poter promuovere i progressi della disciplina e della scienza della guerra. Tornata che fu cittadina divenne nel tempo medesimo professione, abitudine, orgoglio e speranza, piú nobile nello scopo, piú vasta nelle sue applicazioni.
Per le armi operavasi un movimento che corrispondeva a quello osservato nella scelta degli uomini, cioè che se nel periodo antecedente quelle da fuoco erano considerate come ausilio destinato a venire in luogo dell’arco e della fionda e non ad entrare come elemento nell’ordine di battaglia della fanteria, nell’epoca di cui discorriamo si vide i moschetti essere in una proporzione sempre crescente con le picche ed alternare con esse a vicenda negli ordini e nelle file. La cavalleria stessa cominciò ad essere fornita di armi da fuoco e, al dire degli storici militari, a farne talmente uso da mancare alle condizioni e allo scopo della natura dell’arma. Le armi difensive seguivano l’impulso che derivava dalla introduzione delle armi da fuoco, poiché bisognava che fossero in istato di mettere a coperto dall’effetto di esse (il che ne accresceva il peso) e che fossero insieme diminuite, per non nuocere alla mobilitá che i nuovi ordini richiedevano: cosi avvenne, benché lentamente. Le artiglierie subirono un cambiamento che pareva operare in un modo inverso delle altre modificazioni, mentre il numero dei cannoni fu inferiore a quello impiegato nel precedente periodo e gli eserciti di Carlo ottavo n’erano piú forniti che quelli di Enrico quarto e dello stesso Gustavo Adolfo. Ma migliorati i calibri, resi i carriaggi migliori, distinta l’artiglieria di campagna da quella di assedio, ne risultò che acquistarono i cannoni in mobilitá ciò che perdettero in numero ed in calibro, e cosi erano piú utili e piú in armonia coi movimenti richiesti dai nuovi ordini che dal loro aiuto dovevano essere sostenuti.
Gli ordini seguendo le modificazioni che le armi subivano, divennero piú sottili, perché le armi da fuoco a questo tendono
L. Blanch, Della scienza militare. 6