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potenti a superare per conservarsi sotto Filippo quale da Carlo era stata a questi legata. Ma considerato sotto un aspetto piú profondo, si osservavano in questo vasto corpo cagioni di decadenza e di scomposizione. L’oro del nuovo mondo fomentava l’indolenza piú che l’industria in Ispagna ove si prendeva il segno per la cosa. I fiamminghi e gl’italiani subivano senza consentire un dominio che contrariava il loro carattere, umiliava il loro amor proprio e comprometteva la loro prosperitá. Gli uomini di Stato ed i capitani spagnuoli erano discreditati per la lor mala fede ed il loro orgoglio, i soldati detestati per la loro brutalitá. La severitá delle dottrine che si professavano in Ispagna non era accettata dagli altri popoli soggetti. L’amministrazione consumava le rendite ed aggravando i tributi attentava ai capitali. Per il che non vi era unitá geografica né morale in questo corpo, il quale per la sua natura aveva ricevuto missione di comprimere e non di convertire. Cosi subiva il tristo destino in cui la forza senza moralitá è condannata a trionfare per non perire.

La Francia presentava uno spettacolo opposto. Benché fosse molto avanzata nell’unitá politica e nazionale sotto Francesco primo, pur nondimeno la sua falsa direzione nell’esterna potitica e le sue dissensioni religiose nell’interno le davano aspetto di uno Stato in decadenza. Ma pochi e rari osservatori vi scorgevano un principio di vita e di progresso, che si sarebbe sviluppato nel terminare le civili discordie e si sarebbe rivolto alla politica importanza.

L’Inghilterra per quella individualitá eh’ è il marchio delle nazioni circondate dal mare tendeva ad emanciparsi cosi nella sua politica esterna come nel suo interno ordinamento. Maria arrestava questa doppia tendenza, il che dava poca importanza a questo Stato che consumava le sue forze in una lotta con chi la reggeva. Il regno di Elisabetta rivelò quanta energia vi fosse in quel popolo, perché quell’intelligente sovrana ne comprese i bisogni e ne divenne la piú viva espressione si nell’interno che nell’esterno; ed a questa condizione, come sempre addiviene, il suo potere non fu né contrariato né male accetto alle popolazioni.