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conseguente poca prudenza, intempestivo ardore, un compromettere sovente la causa dell’ordine, che nelle vedute della provvidenza l’imperio del futuro gli è devoluto per alcun tempo. Ma questi incidenti, decisivi per la vita limitata degl’individui, non portano che diversitá cronologiche nei risultamenti misurati sulla vasta e indeterminata scala nella quale la specie esiste, si agita e si trasforma.

Nel seguire il nostro lavoro possiamo ricapitolare mostrando che i periodi trascorsi dai popoli dell’antichitá e da quelli del medio evo rivestono il primo carattere che indicammo nella esposizione sopra fatta; che il periodo trattato nel quarto nostro discorso riveste quello che al primo succede secondo la nostra divisione; e che quello che in questo quinto discorso ci occupa corrisponde all’ultimo carattere che segnalammo, avendone al tempo stesso e la fisonomia e le condizioni tutte da noi indicate.

Il problema che vogliamo risolvere non è né può essere altro che quello che ci siamo sforzati di risolvere nei periodi anteriori. Lo scopo essendo lo stesso, il metodo non può variare. Ma prima di dar forma al problema deducendo dall’influenza della scienza militare e dai suoi rapporti lo stato delle arti e delle scienze e lo stato sociale nel periodo che comincia dall’abdicazione di Carlo quinto nel 1555 e termina al trattato di Westfalia nel 1648, ci è necessario espor brevemente lo stato dell’Europa; punto di veduta generale che ci faciliterá il discendere a’ particolari, come è necessario per raggi ugnere il nostro scopo.

La potenza spagnuola che aveva dominato l’Europa sotto Carlo quinto era per essere privata della corona imperiale, dove giá quella di Spagna e quella di Germania erano state amendue riunite sulla testa del padre di Filippo secondo. Malgrado questa apparente detrazione di forza, ciò che restava era di un peso bastante per minacciare l’Europa tutta di una indiretta e non moderata dominazione. Vasti regni ricchi di prodotti e d’industrie diverse, capitani abili, soldati agguerriti e forti nell’opinione della loro superioritá, i tesori del nuovo mondo, quelli delle Fiandre e dell’ Italia ch’eran gli Stati piú ricchi dell’antico, tutto annunziava che la supremazia spagnuola non aveva né rivali forti né ostacoli