Pagina:Blanch - Della scienza militare.djvu/45

ordinanze ed armi diverse, avevano di comune la profonditá dell’ordine piú o meno flessibile nel movimento delle sue frazioni. È chiaro come simile ordinanza non solo agevoli i movimenti, ma renda il capitano padrone di masse disposte in un ordine mobile e concentrate sui circoscritti spazi; vantaggi tutti di cui sono privi i moderni per la natura delle armi da fuoco, che portano la distruzione sulle masse disposte in ordine profondo, dove con lo spiegamento di esse la mobilitá è diminuita e la difficoltá del comando si complica per lo spazio occupato e pel bisogno di avere due ordini diversi, l’uno per attaccare, l’altro per difendersi. L’uso quasi esclusivo delle armi da fuoco rendendo le macchine moltiplicate e frequente il rinnovamento delle munizioni da guerra, ha fatto crescere le difficoltá delle operazioni tutte, dalle marcie e dall’ordine primitivo di battaglia fino alle operazioni strategiche le piú trascendenti. Le macchine antiche, importanti negli assedi, erano di quasi nessuna importanza nelle battaglie. Al che aggiugni la ristretta azione della cavalleria, la quale essendo disposta in ordine profondo e non operando mai contro la infanteria nemica se non quando i suoi ordini erano sciolti, si limitava a combattere solo la cavalleria. Al contrario oggidí la cavalleria combatte co’ fanti, particolarmente se è secondata da un’agile artiglieria. La quale inferioritá delle antiche armi ausiliarie produceva come principale effetto la superioritá della difesa all’attacco.

Gli antichi eserciti si componevano di soldati scelti tra uomini giá educati a un tale scopo ed erano perciò facilmente governati. Né le cognizioni geografiche o l’ importanza del tempo erano per un capitano dell’antichitá se non secondarie, il che succede appunto tutto all’opposto per un capitano de’ moderni tempi. Quegli ridotto ad operare con una ordinanza forte da per sé ed appoggiandosi ad essa, aveva tutto sotto gli occhi, ed a renderlo grande bastava il merito tattico; laddove questi dev’essere strategico, vale a dire dee saper dirigere e muovere le sue truppe su terreni che non vede. Quindi il primo va giudicato dalle sue azioni, il secondo dalla sua corrispondenza; dappoiché l’uno poteva riparare gli errori de ’suoi collaboratori.