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DISCORSO OTTAVO I95

ma il farlo senza la piú gran riflessione potrebbe condurre ad imitazioni che la favola di Fetonte esprime a maraviglia, mentre nel genio vi ha due parti, Tuna che resta come metodo ed è la parte umana, l’altra è la divina: la prima è da tutti, l’altra da pochi.

Crediamo aver risposto alle tre prime quistioni; per lo che passeremo alle tre rimanenti che riguardano lo stato delle scienze, quello della societá ed infine i politici risultamenti delle guerre combattute nell’epoca di che ragioniamo.

Le scienze esatte furono coltivate tra i moderni e particolarmente in questo periodo con un metodo diverso da quello adottato dagli antichi. Partendo da ciò che era in quistione per ritornare ad un centro comune di veritá giá note, si venne a costituire il metodo analitico, piú rigoroso del sintetico e piú rapido e piú diretto al medesimo tempo. Ad esso si debbono le piú grandi scoperte come ancora la piú bella, cioè le ricerche che costituiscono le leggi che reggono il sistema del mondo. È per mezzo dell’astrazione che le idee si generalizzano, e queste favorirono i progressi tutti delle scienze fisiche e matematiche. I nomi di Condorcet, di Bailly, di Lagrance, di Monge, di Laplace e di Biot appartengono sotto aspetti diversi a questa epoca importante per le scienze. Il primo riuni il merito letterario e lo spirito filosofico ai suoi lavori sulle scienze esatte; il secondo vesti la storia dell’astronomia di tutti i prestigi dello stile e l ’arricchí di tutti i rapporti che quest’alta scienza ha con lo stato sociale dei diversi popoli che l’hanno coltivata; il terzo risolvette una serie di problemi che passarono nell’insegnamento elementare della scienza; il quarto indipendentemente dall’influenza ch’ebbero i suoi lavori nella commissione d’Egitto, creò per cosi dire un nuovo ramo nelle matematiche con la geometria descrittiva; il quinto rese compiuta la teoria di Newton con dimostrare che le leggi nate dalle ultime scoperte si applicavano a tutti i casi, e molti fenomeni cessarono di esser tali perché furono sottoposti alla legge comune (^); il sesto

(i) I nomi di Herschell, Oriani, di Piazzi e di Zach appartengono a’ progressi dell’astronomia in questa epoca.

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