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che le vicende storiche fanno conoscere, pare quasi contrario all’esercizio della piú comune intelligenza applicata a un tal genere di speculazione. Ma l’esperienza c’insegna che generalmente non si giudicano gli avvenimenti che scuotono l’umanitá, che urtano le abitudini ed attaccano al tempo stesso il benessere e la moralitá delle nazioni; non si giudicano, dicevamo, secondo le idee esposte qui sopra. La spiegazione di questo fenomeno sta a nostro credere in un sentimento che onora la nostra natura, cioè quello di credere che il male morale sia un’eccezione e non si trovi nell’ordine costante, per cui in generale queste crisi terribili sono considerate come periodi eccezionali, nei quali le leggi che regolano l’intejligenza e la volontá umana sono sospese dal loro corso ordinario e soppiantate da movimenti che non sono suscettivi di spiegazione secondo il naturale ordine delle cose. Sebbene purissimo nella sua sorgente, questo modo di giudicare non può essere ammesso come veritá senza contrastare alle regole che nascono dalla filosofia della storia e nuocere allo scopo morale stesso che ha determinato questo genere di soluzione, mentre l’ ignoranza delle cause rende fatali gli effetti di ciò che piú si teme. Conseguentemente a quanto esponemmo, noi teniamo per fermo che tutti gli avvenimenti che han compromesso tante esistenze e fatto cosi gran male erano l’effetto di quella elevazione e di quelle modificazioni che abbiamo indicate nei nostri vari discorsi, fermando l’attenzione del lettore su tutte le vicende che lo scibile e lo stato sociale subivano in ogni secolo, e mostrando come la scienza della guerra seguiva ed esprimeva queste fasi sociali. Questo punto di vista da noi adottato fa rientrare nel corso delle cose umane questi grandi cataclismi del mondo morale, come la cognizione perfezionata dalle leggi fisiche vi ha fatto rientrare quelli che si operano nel mondo materiale, senza distruggere in alcun punto la responsabilitá morale degl’individui che vi partecipano. La dottrina de’ doveri è chiara e semplice: essa è deposta nelle prescrizioni religiose, nelle opere de’ moralisti e soprattutto nella coscienza di ognuno e di tutti. Certo non in tutti i tempi l’esecuzione de’ propri doveri domanda la stessa energia e condanna agli stessi sacrifizi ; ma se