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delle matematiche in Italia e sulle scoperte di Pascal in Francia, l’asserzione è giá dimostrata; ma lo è piú compiutamente dall’applicazione delle matematiche alla fisica, che diede in quel tempo autori distinti, i quali hanno lasciato un nobile retaggio nelle scoperte successive di alta utilitá che dalle loro elucubrazioni risultarono. Basterá per non dilungarci di troppo, citare il barometro di Torricelli e tutte quelle parziali scoperte fatte da Gurke e De Sangulier che furono riunite e sviluppate dal gran Newton. Le veritá poste in luce da questo genio non possono essere il risultamento degli studi di un uomo solo, se questi non sieno agevolati dallo stato delle scienze: Omero è possibile fino ad un certo punto in una societá barbara, ma non Newton. Malgrado questi indicati ed incontrastabili progressi, la chimica conservava nelle sue investigazioni il carattere di una scienza piú occulta che filosofica. La medicina avanza vasi mercé le cure di Stahl, di Gioacchino Bucher, di Hams, di Sydenham, di Clisson. Le scienze naturali profittavano e si risentivano di questi progressi, siccome addimostrano i lavori di Merian, di Blois e di Severino in istoria naturale, e quelli di Rey, di Turnefort, di Grève e di Malpichi in botanica, i quali eran però lontani da quella perfezione che Linneo, Buffon, Volta e Cuvier dieder loro riassumendoli. Le scuole teologiche ed i giureconsulti francesi sono celebri ed hanno de’ corrispondenti nelle altre nazioni. I nomi di Bossuet, di Fénélon e di Massillon hanno nel Baronio e nel Pallavicini emuli illustri. In giurisprudenza Domat, D’Aguessau, Gravina e Giannone caratterizzano lo stato della scienza nell’epoca. La filosofia era rappresentata in Francia dal sensualista Gassendi e dallo spiritualista Maliebranche, ambidue discendenti da Cartesio come le scuole greche da Socrate: Portoreale ricco di moralisti aveva in Nicolle, Pascal e Arnault i suoi alti rappresentanti. L’ Inghilterra aveva lo spiritualismo in Cudworth, il materialismo in Hobbes e possedeva in Loke il filosofo ed il pubblicista che moderava le opinioni estreme colla sua sana e fredda ragione. Bayle e Spinosa rappresentavano lo scetticismo ed il panteismo, e Campanella dava all’ Italia la espressione dello stato delle filosofiche dottrine in quelle