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chiese! Se fossimo ai tempi dei Promessi Sposi direi che si va alla chiesa de’ Cappuccini!»
Ma si svoltò in una via, chiusa in fondo dal bastione, in via Borghetto.
— «Vedi quella porticina a destra?...» mi disse il babbo. «Quella è una chiesina proprio come la vuoi tu: nuda e stretta. Vedrai che pulpito! par troppo piccolo per un uomo.»
In quella una voce allegra, ma che parlava un dialetto sguaiato, mi fece alzar la testa.
Una ragazza elegante, scendeva a salti dalla stradettina a zig-zag del bastione, e dietro a lei...
Sentii una bestemmia soffocata del babbo: e il suo braccio strinse il mio come per sostenermi.
... Tutti i miei nervi avevano sussultato con spasimo: ma fu un lampo: la testa mi si rizzò, e mi sembrò di essere diventata più alta, e che tutta la mia anima si fosse ad un tratto mutata.
Dietro a lei, scendeva, ridendo e chiacchierando, un bel giovane biondo, con un lungo paletò chiaro.
Ci vide, e il suo viso si coperse di pallore, poi diventò rosso come di fuoco: il mio sguardo tagliente come una lama gli deve essere penetrato fino in fondo al cuore.
Il babbo spinse la porticina della chiesa: io lo seguii, ma prima di richiuderla mi voltai.
La ragazza s’era appoggiata al braccio di lui: e mi passarono davanti: mio cugino si guardava la punta degli stivaletti.