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rano passati due giorni: la zia e l’Elisa avevano chiesto di vedermi, ma io non mi chiusi in camera dicendo che avevo il mal di capo, Filippo non era mai venuto. Sapevo che la zia aveva avuto dei lunghi e vivaci collo quicol babbo, ma egli non mi diceva nulla, ed io, che il primo giorno gli avevo promesso di parlargli, ora non ne trovavo più il coraggio.

Era domenica, e uscii con lui per andare alla Messa. Sulla bottega della fruttaiola c’era il bambino; mi fermai a baciarlo. Era un pezzo che non lo salutavo più.. ora voleva tornare a tutte le abitudini di una volta.

— «Dove andiamo, babbo? non a San...... ve’! c’è uno sfoggio di cappellini eleganti, e di libri da messa colle cifre... non ci si prega bene.»

— «Dove vuoi andare?»

— «In cerca di qualche chiesina fuor di mano: