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forse quello che pensavo della fruttaiola. Io ho bisogno di comunicare le mie idee. A volte, quando ne ho tante tante nella testa, mi par che mi pesino e me la facciano scoppiare.
Credo sia per questo che, non avendo la mamma nè una sorella a cui confidarle, abbia quella gran passione di scrivere.
Essendo poi quasi sempre sola — perchè il babbo, deputato, sta molto a Roma — e non avendo la smania dei divertimenti, io lavoro molto coll’immaginazione, e su una parola, su una persona intravveduta dal finestrino della mia carrozza, su un nonnulla, creo tutta una storia interessante, commovente o umoristica che poi mi vien la voglia di scrivere. E scrivo: ma avrei anche quella di dar alle stampe, ma... non ci sono ancora riuscita.
Lo vorrei: prima di tutto perchè quello che scrivo non mi sembra orribile, e ha uno scopo morale, quindi male non farebbe di certo.
Mi ricordo delle parole di d’Azeglio:
— «Un lavoro letterario può valer poco sotto l’aspetto artistico, ma può valer molto sotto un altro, pur che serva a uno scopo utile».
C’è poi la voglia di provare una nuova emozione; di affrontare il pubblico sconosciuto e conosciuto, e — sono cattiva — di metter sossopra e scandalizzare tutta la nobiltà.
Donna Conny nelle vetrine de’ librai e su per le cantonate! C’è da perder la testa!!