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Che cosa leggono le nostre Signore e Signorine?
Le poche Riviste femminili, che esistono In Italia, assorbono un pubblico vastissimo; ma questa condizione di cose, assai lieta sotto un certo aspetto, è fonte di inconvenienti non trascurabili.
Principalissimo questo: che le Riviste si vedono in tal modo costrette ad accontentare 1 gusti più disparati delle loro lettrici, ed è perciò che quasi tutti i periodici femminili italiani altro non sono se non un ibrido connubio di futilità e di falsa serietà, qualche cosa fra il giornale di mode e il manuale della perfetta massaia, con un zinzino di snobismo ed una piccola dose di intellettualità autentica, tanto per salvare le apparenze. Nulla di sano, nulla di elevato, nulla di veramente italiano, in codeste vuote effemeridi.
Mancava la vera Rivista femminile, quella che compendiasse l’anima delle donne italiane, che rendesse conto dei magnifici progressi che esse vanno realizzando in ogni campo d’attività civile, che tenesse al corrente di tutto quanto si opera di buono e di bello da donne in tutto il mondo; — la Rivista non femminista nè erudita, ma seria e piacevole insieme.
Una simile Rivista è sorta nel gennaio 1914 ed ha conquistato rapidamente le simpatie della parte migliore della femminilità d’Italia. È «La Nostra Rivista», l’elegante periodico mensile illustrato, diretto da Sofia Bisi Albini, che si pubblica a Milano dalla Casa Editrice Quintieri. L’abbonamento costa L. 10 all’anno — per l’estero Fr. 12.50. — L’amministrazione manda a richiesta il programma d’abbonamento e un numero di saggio arretrato