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piacciono?) come di un doloroso privilegio; altri invece, riconoscendo in tutti gli adolescenti il proprio cuore, comprendono che si trattava di una crisi e, se sono poeti, il loro canto si fa più saldo; il loro dolore, se esiste, diventa canto di vita.

Poichè se è vero che dalla gioia nasce il dolore, non è meno vero che ogni dolore, anche il più aspro, possa essere gioia domani.


Alda Rizzi può dirlo. È straordinaria la sensazione di pace serena che ci viene dal suo libro in cui pure sentiamo una così grande sofferenza e una così vibrante sensibilità.

No, non è solo l'imitazione qua e là pascoliana che fa del suo canto una così serena opera d'arte; è l'anima che l'amore ha resa profonda e chiaroveggente, che si appaga nel ricordo soavissimo; che non cede all'onda travolgente del dolore, che dice «aspetta» quando talvolta il desiderio di gioie nuove o di dolcezze lontane la strazia.