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ispirazione l’opera d’arte, e Melina Pastorelli e Anna Scalera, la prima, quella «tenerissima anima siciliana» ammirata dalla critica; la seconda desiderosa per volontà di studi seriamente classici, delle più nobili forme d’arte. Romana Rompato di Schio che ancora una volta afferma come dall’anima del popolo venga talvolta il canto migliore ed Edvige Frontera, di Napoli, cui le consuetudini familiari non consentono e non consentiranno forse mai una rapida sicura ascesa.

E altre ancora infinite, poetesse di un’ora di malinconia o d’amore, che sparpagliano le loro anime, su giornali e riviste, quali Bianca Maria Cammarano, Ofelia Mazzoni, Elisa Cibrario, Eugenia Baltresca, Erinni; poetesse per la sincerità della espressione e dell’ispirazione, pel verso nervoso e irrequieto.


Ed ora, prima di iniziare la serie di quelle giovanissime che veramente parvero affermarsi in questi ultimi anni, richiamiamo dalle soglie del sogno Colei che più sarebbe degna, per l’eterna gioventù che è nei suoi versi, per la mirabile mo-