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Un’altra donna singolare, di vivido ingegno, e che più e più si afferma per la profondità, per la tenerezza; anima di poeta che porta lontano il nome d’Italia e lo fa caro e venerato, è Nina Infante Ferraguti che le belle edizioni del Formiggini di Genova presentarono due volte al pubblico, e non invano.
La sua è poesia piena di ardore contenuto e che pur irradia luce e calore; è vera poesia di temperamento, quella che avvince, quella che ha veramente l’efficacia de le cose vissute.
E nessuno ignora l’altra anima maternamente poetica che dalla Sicilia ci fa udire il suo canto, il più nobile canto che sia uscito da bocca di donna, quando per nobiltà si intenda non solo l’elevazione del pensiero, ma anche la fiamma dell’anima.
Angelina Lanza, donna e madre, nella quiete della sua dimora, non ha nessuna esasperazione di dolore o di gaudio ne’ suoi canti.
È la donna onesta, serena, buona, che dice buone e oneste cose. Eppure nessuna sciatteria; nessuna parola troppo banale; la sua vena è chia-