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animo gentile e sensibile, di mente colta ed elevata, non per un prepotente bisogno di gridare, poiché la poesia è e deve essere grido.

Donne quali Luigi di S. Giusto e Teresa Venuti de Dominicis; la prima notissima, soprattutto, per la traduzione perfetta delle Elegie romane di Goethe; la seconda, austera gentildonna, carducciana nella classica ispirazione e nel verso grandioso, ispirato da tutto ciò che è vasto, ampio, maestoso nella natura e nell’arte; quali Angelina Guaglianone Quinti e Jolanda Bencivenni che dovette ispirarsi e meditare sovente i volumi di Ada Negri, e che da anni tace, e Rosa Pozzi Moro che nel 1913 dava alle stampe le sue Risonanze, documento interessantissimo di autodidattica.

Di umili origini, emigrata in America quasi bambina, da sola si fece e divenne poetessa: poeta della nostalgia, sopratutto. E la sua non è quindi solo opera d’arte (un poco tenue, non sempre abbastanza avvincente, ma misurata e sentita) ma anche di italianità.