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sigli che ogni donna dovrebbe seguire e quell’altra, il Sorriso, la più comprensibile all’anima femminile.

Per questo giudichiamo la sua arte più irregolare ma forse meno deprimente di quella di Ada Negri.

La sua sincerità quasi brutale non permette il compianto e viene così a mancare alla sua arte quell’elemento pericoloso che è la simpatia. È un’arte sazia, una formula compiuta cui più nulla si può togliere o aggiungere; tormentata, insodisfatta, ma sazia – il suo dolore è meno violento, più contenuto, più aristocratico direi, come chi molto avendo goduto, pur piangendo, ne ricorda tutte le dolcezze, mentre Ada Negri ci esalta con la speranza dell’irraggiungibile, con l’ardore del non ancora raggiunto.

Venne ricercato tutto quanto, in Amalia Guglielminetti, rivelasse l’impronta di altra poesia o di altra letteratura, e benchè la sua poesia si ricolleghi, in certo modo, alla moderna letteratura femminile francese, non fu possibile pei suoi due primi volumi fare alcun nome.