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Cenni sulla influenza del fondo marino eco. | 73 |
sforma in una verdeggiante prateria costituita da fanerogame marine appartenenti alla famiglia delle Zosteracee, e sopratutto aAìa, Posidonia oceanica. Gli ultimi cespugli isolati di Posidonia cessano a poche diecine di metri di profondità (a Genova non oltre 50 m.) e subentrano gradatamente, spesso coll’interposizioue di una breve zona di ghiaia melmosa, contenente numerosi resti animali, le melme che ricoprono di un manto quasi continuo la regione sublitorale.
Se invece di muovere dalla spiaggia vorrete iniziare le vostre esplorazioni dalla scogliera, prima di raggiungere il battente del mare, troverete un tratto più o meno ampio esposto agli spruzzi del mare agitato; una interessante zona di confine, dove il topo sbucato dalla cantina gareggia in velocità col Crostaceo amfibio, che tratto tratto vien fuori dal mare per compiere sulla rupe le sue scorrerie.
Segue, più in basso, una zona che alternativamente si scopre e si sommerge per effetto della marea; malgrado la tenue ampiezza della oscillazione nelle nostre acque tale zona non manca d’importanza biologica perchè accoglie rappresentanti tipici ed abbastanza numerosi dei due regni.
Ora scendete sotto al livello delle acque basse; vi sarà facile riconoscere come le rupi della scogliera, rivestite da un manto lussureggiante di Alghe, continuino sott’acqua con forme poco meno ardite e capricciose di quelle ohe vi sono famigliari nella parte emersa e vadan poi a terminare nei declivi del fondo a Coralline. Concorrono a formar questo fondo materiali diversi: detriti d’ogni grandezza rotolati dalle pendici della scogliera, gusci di rnolluschi, resti cai