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68 | Capitolo terzo |
passare soltanto poche specie singolarmente eurialine, funzionando così da barriera.
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Il bentos litorale, colle sue innumerevoli forme sedentarie, vaganti, striscianti e natanti, popola dunque i pendii della platea continentale. Nessun altro gruppo biologico offre maggiore ricchezza di fauna, sfoggio più grande di forme di colori, di atteggiamenti variati.
Aspra è la concorrenza vitale, quindi molteplici e raffinati i mezzi per la conquista del nutrimento e la difesa dei nemici; nei siti meglio favoriti dal clima e dai ripari naturali raggiunge il più alto grado quel fenomeno che potrebbesi chiamare la occupazione intensiva dello spazio libero. Non v’ha fronda di alga, non dorso di granchio o voluta di conchiglia a cui non aderiscano altri organismi. E questi, per loro conto, dan spesso ricetto ad altri viventi più piccoli, donde quelle multiple e complicate associazioni di animali con vegetali o di animali fra loro che stupiscono il profano e lasciano perplesso il biologo frettoloso d’interpretare e di concludere. Poiché la più forte cagione d’incostanza nelle condizioni fisiche del mare risiede nella irossimità della terra emersa, ne consegue che il dominio costiero, sopratutto nella regione litorale, è di tutti il più variabile, A seconda delle vicissitudini atmosferiche i corsi d’acqua che sfociano in mare diluiscono più o meno l’acqua marina e la intorbidano coi loro detriti; inoltre in certe plaghe d’acqua sottile e tranquilla le condizioni di tempera