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Cenni sulla influenza del fondo marino eco. | 59 |
Taluni animali combinano i due modi d’esistenza, con ritmo determinato, nel periodo adulto; così fanno certi Anellidi che strisciano sul fondo durante il giorno e di notte vengono a turbinare alla superfìcie, nonché certi Molluschi nudi, come le Tethys, che in un breve periodo dell’anno si trovano fluttuanti nelle correnti superficiali, sebbene il fondo melmoso sia loro abituale dimora,
Organismi adulti per i quali mi par dubbio il riferimento al bentos piuttosto che al plancton sarebbero alcuni Crostacei (Copepodi), che in certi mari poco profondi si allontanano molto dalle coste e si raccolgono promiscuamente al plancton tipico, mentre in altri mari non sogliono abbandonare le vicinanze immediate della scogliera rivestita di Alghe.
Ma bentos e plancton dovranno presentare variazioni importanti a seconda della zona marina che frequentano; di qui la necessità di stabilire alcune suddivisioni dell’ambiente marino, distinte, oltre che dalle loro proprietà fisiche, da particolari aggruppamenti di organismi.
Occupiamoci per ora dell’ambiente marino bentonico, ossia del fondo e delle sue immediate vicinanze. Che la parte più profonda e più oscura si debba distinguere dalla più superficiale e meglio illuminata si riconosce da ogni biologo; non regna però l’accordo circa il numero e la relativa estensione delle singole parti. Ecco una prima suddivisione, semplice e di applicazione generale: chiameremo dominio costiero la platt’a continentale, e dominio batibentonico la distesa dei fondi sottostanti; come linea di separazione adotteremo convenzionalmente quella di