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58 | Capitolo terzo |
dimeno si comprendono nel bentos perchè frequentano i declivi coperti di Alghe, le praterie di Zosteracee, le arene ingombre di detriti vegetali e quivi si procurano cibo. D’altra parte i Pesci pelagici che a regolare intervallo si avvicinano alla costa, vi rimangono durante un periodo relativamente breve che coincide per lo più coll’epoca riproduttiva. Criterio fondamentale sarà dunque per noi la durevole relazione col fondo marino; della diversa natura ed autonomia dei movimenti conviene tener conto soltanto in via subordinata.
Possiamo quindi ammettere un bentos natante (molti Pesci, Cefalopodi, Crostacei) in contrapposto ad un bentos sedentario o sessile (Attinie, Coralli) strisciante (molti Vermi e Molluschi), ambulante (moltissimi Crostacei). Distinzioni tutt’altro che assolute, poiché alcuni animali possono nuotare e strisciare (Polpi, molti Anellidi) oppure nuotare e camminare (taluni Crostacei), ma non inutili, poiché si può ritenere come tipica la forma di locomozione più spesso adoperata.
Moltissimi organismi bentonici hanno larve che vivono nel plancton e discendono al fondo quando stanno per raggiungere la condizione adulta. L’inversa condizione può dirsi eccezionale; ricorderò i Copepodi appartenenti alla famiglia Monstrillldae, che allo stato di larva vivono da parassiti nel sangue di Anellidi bentonici, mentre allo stato adulto conducono libera vita nel pelago. In entrambi i casi non sarebbe lecito parlare di un modo di esistenza intermedio fra bentos e plancton, poiché tutta la prima parte della vita si svolge in un ambiente e tutta l’ultima parte nell’altro.