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Uno sguardo alle condizioni fisiche del mare ecc. 41

volta agitati e sconvolti dalle mareggiate piìi violente; accade allora di vedere piante marine ed anche qualche animale morto o semivivo gettato sulla spiaggia. In scala più vasta suol ripetersi il fenomeno quando sopravviene l’onda di eccezionale altezza che accompagna le grandi scosse di terremoto; non mancò l’esempio nella recente catastrofe di Messina (1908).

L’onda assume poi un’importanza biologica particolare laddove si frange contro la scogliera, poiché nessuna specie animale o vegetale può sostenere l’impeto, se non possiede mezzi opportuni per mantenere ben salda la sua aderenza alla roccia. Degna di nota è una reciproca difesa che si esercita tra la scogliera e l’organismo contro il mare; da una parte la roccia accoglie nelle sue fessure e nelle sue cavità molti animali che ivi riparano in tempo di burrasca; d’altra parte compatte colonie di specie fìsse (per esempio di Balani e di Mitili) e di Alghe incrostanti intonacano per larghi tratti la rape e la proteggono, vietando, o almeno ritardando, l’azione demolitrice dei colpi di mare.

Non ondulazioni rapide, determinate dall’azione del vento, ma un ritmo lento e regolare, dovuto all’attrazione combinata del sole e della luna, fa giornalmente pulsare le acque marine. Durante sei ore il livello del mare si abbassa per innalzarsi poi durante le sei successive, tanto che due livelli massimi e due minimi si verificano^ nel corso delle ventiquattr’ore.

Allorché i centri dei due astri e quello della terra si trovano su di una stessa linea, l’azione del sole e della luna si sommano e l’oscillazione raggiunge allora la massima ampiezza (marea di sigizia), mentre quando le linee congiungenti i centri rispettivi del sole e della