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Uno sguardo alle condizioni fisiche del mare ecc. 39

dell’acqua di 1,8 % soltanto. Applicando questa nozione ad un caso pratico, si supponga di buttare in mare un pezzo di ferro del peso di 1 kg.; immediatamente al di sotto della superficie questo corpo, in virtù del principio d’Archimede, subisce una spinta dal basso in alto equivalente al peso del volume d’acqua spostato, e si comporta come se pesasse gr. 869; a 4000 metri di profondità si comporta come se il suo peso fosse ridotto a gr. 866 e avesse subito, nell’ingente dislivello, la perdita insignificante di 3 gr. Ma v’ha di piii; abbandonati a sé stessi negli abissi oceanici, scendono al fondo non soltanto i corpi massicci, ma anche corpi organici o spoglie di organismi, i quali contenendo nel loro interno cavità chiuse, ripiene d’aria o d’altro gas, galleggerebbero se posati alla superficie. Infatti, allorché le pareti dei vacui sono cedevoli, il volume del gas e quello dei vacui diminuiscono per effetto della pressione e il corpo cade tanto più rapidamente quanto più la pressione si eleva. Queste relazioni fìsiche hanno evidentemente una importanza notevole nella nutrizione della fauna profonda, poiché moltissimi organismi abissali si cibano di detriti pioventi dall’alto.



Contemplate ora lo specchio azzurro d’uno dei nostri golfi; esso apparisce immobile nella calma piatta di certi crepuscoli estivi. Ma la quiete perfetta non é che illusione; anche in quei crepuscoli le acque marine si muovono senza posa.