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Vita acquatica in generale e vita marina | 7 |
Ma un altro punto importante va toccato; l’aria, come mezzo respiratorio impone adattamenti diversi a seconda che è disciolta nell’acqua, oppure costituisce da sé sola tutta la massa fluida che avvolge l’organismo. Molti animali acquatici di semplice organizzazione o di piccola statui’a non possiedono speciali organi per l’assorbimento dell’ossigeno e l’emissione dell’anidride carbonica; la respirazione si compie allora attraverso alla pelle. Nella maggior parte dei casi invece la funzione è localizzata in speciali regioni della pelle foggiate a pennacchi, a lamelle, ad arborescenze sporgenti dal corpo; spesso tanto sporgenti da contribuire al pirofilo caratteristico della specie, come avviene, per esempio in certi Anellidi e in certe larve di Amfibi, oppure vengono protette in cavità poco profonde e di facile accesso, come si verifica nei Crostacei più elevati e nei Pesci.
Invece gli organi respiratorî degli animali terrestri si sviluppano e si diramano nell’interno del corpo sotto forma di tubuli, come le trachee degli Insetti, o di sacchi suddivisi in logge, come i polmoni dei Vertebrati. Un tale sviluppo interno è il solo compatibile col pericolo del prosciugamento, al quale le delicate membrane respiratorie non potrebbero sopravvivere. Quasi sempre i Pesci, tratti fuori dal loro naturale elemento, periscono anche prima che le branchie siano asciutte e non è difficile scoprirne la cagione. Le lamelle di cui la branchia si compone (la struttura lamellare aumenta a piii doppi la superficie respiratoria) stanno divaricate nell’acqua, permettendo alle correnti liquide libera circolazione; nell’aria si attaccano l’una all’altra formando una massa compatta,