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190 Capitolo sesto

oculari sviluppati come il ramo trasverso d’una T, nel quale l’asta sia rappresentata dal corpo. Queste larve, battezzate Stylophtalmus paradoxus, furono raccolte nell’Atlantico e nell’Oceano Indiano fra 1400 e 4000 metri di profondità.

Farmi difficile trovare nella biologia marina un argomento più favorevole alla ipotesi evolutiva di quello che ci offrono i Cetacei. Se le specie che popolano attualmente la terra fossero sorte indipendentemente l’una dall’altra, come si potrebbe concepire che un Cetaceo si conservi fedelmente Mammifero nell’architettura interna del suo corpo mentre nell’aspetto esterno è pisciforme a tal punto che il gran pubblico e purtroppo anche i cronisti dei fogli quotidiani si ostinano a chiamarlo «Pesce»?

Supponiamo invece che le specie siano deiivate l’una dall’altra, sia pure per numerose linee genealogiche fra di loro indipendenti. Allora non avremo difficoltà ad ammettere che Balene e Delfini siano discendenti di Mammiferi terrestri, modificati in guisa da diventare mirabilmente adatti alla locomozione acquatica.

1 grandi Cetacei, quasi tutti privi di denti e forniti di fanoni (hanno denti i Fiseteridi dei quali è tipo il Capodoglio) nuotano nei grandi Oceani e sopratutto nelle regioni fredde, ove tuttavia alcune specie sembrano condannate a non remoto annientamento per la caccia spietata che muovon loro i balenieri. I soli Cetacei indigeni del nostro mare sono i Delfinidi, di più modeste dimensioni ed a bocca fornita di denti. I Delfini a muso acuto compariscono spesso lungo le coste e si mostrano talvolta in branchi assai numerosi