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Prefazione XVII

comme un peintre paysagiste qui, sans jamais sortir de son atelier, travaillerait d’après des esquisses faites par autrui».

Considero quindi molto utili quegli scritti che incoraggiano gli amici delle scienze biologiche e sopratutto i principianti, a scrutare gli organismi nell’ambiente loro naturale a riconoscerli, ad osservarli in situ sotto i più svariati punti di vista; e sarò ben lieto se colla modesta mia opera potrò contribuire, anche in minima parte, allo scopo. Nè corro il rischio di presentare un duplicato; poichè nella letteratura biologica italiana tanto l’efficace libretto del Raffaele, non più recente, quanto l’altro recentissimo del Cavanna, pieno di garbo nel suo indirizzo zoologico-culinario, hanno intenti che alquanto si discostano dai miei.

Un’altra circostanza mi ha spronato a pubblicare: Poco prima della guerra il barone tedesco von Mümm, stabilitosi nel castello di San Giorgio a Portofino, stipendiava uno zoologo di Francoforte, onde preparare un libro, riccamente illustrato, sulla fauna marina locale. A me, che da qualche anno andavo frugando nella scogliera Ligure, rincresceva di lasciarmi prevenire da uno straniero.

E termino con una parola di ringraziamento sincero alle persone che mi hanno aiutato.

Mentre terminavo il lavoro e correggevo le bozze ho avuto preziose indicazioni e larga ospitalità, nei rispettivi Istituti, dai Proff. V. Grandis, B. Grassi, G. Parona1 e F. Raffaele. I dirigenti dell’Istituto Idrografico

  1. Questi mise a mia disposizione il materiale raccolto durante una inchiesta sulla pesca.