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Breve illustrazione di alcuni organismi planctonici 185

vengono a primavera, abbastanza frequenti nel plancton superficiale della rada di Villafranca, percorsa da forti correnti.

Alcune famiglie non dànno al mondo batipelagico che rappresentanti scarsi od isolati, i quali sì suppongono derivati o dalla fauna costiera o dalla pelagica di superficie. Ricorderò l’Opisthoproctus soleatus Vaill., pescato nell’Atlantico dal «Talisman» e dalla «Valdivia » sino a quattromila metri di profondità; bizzarro, pel corpo tozzo, per la mandibola sporgente, per gli enormi occhi telescopici, per la pinna anale sospinta indietro accanto alla caudale. L’aspetto di questo Pesce non farebbe certo sospettare una parentela coi Salmoni delle acque dolci, eppure l’ittiologo non tarda a riconoscervi uno per uno tutti i caratteri propri alla famiglia dei Salmonidì.

Per contro vi sono interi gruppi di Pesci confinati nel plancton profondo, ed una statistica recente dimostra come una buona metà delle specie batipelagiche pescate nei mari di tutto il globo, si raggruppi nelle tre famiglie degli Stomiatidi, degli Sternoptichidi e degli Scopelidi. Sono in generale Pesci di modeste dimensioni ed a scheletro debole; fra le molte particolarità che li rendono interessanti, noterò la luce che emettono da appositi fotofori, e le ampie migrazioni verticali per cui talune specie, si avvicinano di notte alla superficie.

Per fare la conoscenza di questi strani animali non occorre uscire dalle regioni Mediterranee. Infatti, oltre alle catture accidentali che sì verificano in vari punti delle nostre acque, Messina è celebre pel gettito frequente che ne fanno le correnti sulla spiaggia del Faro.