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Breve illustrazione di alcuni organismi plancionici 173

mentre un provetto specialista saprà in molti casi riconoscere almeno il genere al quale appartengono; buoni caratteri sono il numero e le dimensioni delle gocciole di grasso contenute nell’uovo, il diametro di questo, le eventuali sculture che si osservano sul guscio (chorion), le particolarità del tuorlo, ecc.

Mercè l’opera delle stazioni marine si sono oramai identificati, con lunghe e pazienti ricerche, gli stadi successivi di sviluppo in molte specie di Pesci ossei. Quanto espone il Lo Bianco a proposito della Triglia merita di essere accennato per due motivi; prima di tutto perchè rappresenta un tipo di sviluppo il quale si ripete su per giù in molte altre specie litorali, poi \perchè ci mostra un processo biologico mirabilmente intonato alle condizioni del mare e dell’atmosfera.

Le uova della Triglia sono pelagiche e galleggianti. Deposte dalla femmina verso il crepuscolo e fecondate, vengono sospinte al largo dalla brezza che in quel pe riodo della giornata spira di regola dalla terra verso il mare. Nella notte l’uovo inizia il suo sviluppo e diventa un poco più pesante, cosicchè al mattino seguente, quando si desta la brezza di mare, che tenderebbe a ricacciarlo verso la costa, è disceso al disotto della superficie di quel tanto che basta per non sentir più l’azione del vento. Dalle uova nascono i pesciolini, che hanno una bella livrea azzurra e si spingono nel plancton di superficie fino a parecchie miglia al largo. Più tardi si dirigono a frotte verso la riva, abbandonano la vita pelagica e vivono per qualche tempo presso il fondo in acque sottili, ove acquistano tinte brune e giallastre simili a quelle delle arene sottostanti, finchè le burrasche autunnali le scacciano e le disperdono;