Pagina:Biologia marina.djvu/195


Breve illustrazione di alcuni organismi planctonici 171

pendice che si trova dalla parte dorsale ed è foggiata a coda (fig. 58 C); notate poi che non si muovono per impulso proprio, ma per virtù di speciali cellule del corpo dette forociti, le quali si incaricano ‘del trasporto, ponendosi a tre o quattro per volta ai fianchi della gemma e trascinandola alla sua posizione definitiva. Quivi giunte, le gemme si saldano alla coda e invece di trasformarsi tutte in individui dello stesso tipo come nelle Salpe, assumono tipi diversi per forma e per funzione. Quelle che si dispongono lungo i margini laterali dell’appendice diventano individui dalla grande bocca (fig. 58, D), ai quali spetta il compito di nutrire non soltanto la giovane colonia, ma anche la nutrice che la ha generata. Quelle invece che hanno migrato lungo la linea mediana dell’appendice dorsale diventano individui portatori di altre gemme, destinate a staccarsi. Tosto la coda si frammenta; la nutrice, gli individui nutritori ed i portatori periscono; sopravvivono le gemme che divenute libere si trasformano in individui completi e giunte a pieno sviluppo maturano gli organi della riproduzione. Tali individui corrispondono alle Salpe sessuate (fig. 58 A). Dalle loro uova nascono larve caudate (fig. 58 E), che per successive metamorfosi riprodurranno la nutrice e ricominceranno il singolarissimo ciclo vitale.

Dinanzi ad una storia come quella del Doliolum penso debbano rimanere molto impacciati quei naturalisti che si sforzano di trovare la necessità e l’utilità in ogni manifestazione dell’organismo vivente!