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150 Capitolo quinto

del 4° paio (fig. 42 C). Non si poteva attribuir loro l’ufficio di fotofori (sebbene la struttura loro lo suggerisse) a cagione di un involucro nero che li avvolge completamente intercettando il passaggio della luce. Recentemente, però uno zoologo giapponese, studiando una specie vicina vivente nei mari del Giappone (Watasea scintillans) ha posto in chiaro come il diaframma nero ricopra l’organo in quistione solamente negli esemplari morti; l’animale vivente può abbassarlo, mettendo a nudo le sferette che sono in realtà fulgidissimi fotofori. Altri organi luminosi, assai più minuti, si vedono disseminati su tutta la superficie ventrale del Cefalopodo (fig. 42 B).



È imponente la legione dei Crostacei planctonici. Fra quelli che non abbandonano mai la vita pelagica il primo posto spetta certo ai Copepodi. Ben raramente vi accadrà di osservare un saggio di plancton senza vederne in quantità più o meno grande e molto spesso questi piccoli Crostacei formano da soli quasi l’intera massa della fauna pelagica. Le loro dimensioni, che vanno da un punticino biancastro appena visibile sino alla mole di un granello di riso, il loro guizzare a rapidi scatti in ogni direzione li fanno riconoscere a prima vista nei bicchieri di plancton.

Talvolta prevalgono poche specie od anche una specie sola con numero stragrande di individui, tal’altra si presenta all’occhio del micrografo tutta una serie di specie diverse. Nelle forme più comuni il ce-