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144 Capitolo quinto

di scorgere nelle varie regioni i gangli nervosi e di seguire i più minuti filamenti dei nervi che da questi si dipartono; ecco adunque una anatomia assai complessa, che si può studiare senza l’aiuto di forbici e scalpello. Nei Pteropodi due lobi laterali del piede acquistano sviluppo preponderante e diventano un paio di natatoie che per la forma ed i movimenti fanno pensare alle ali delle farfalle. È costante reperto nel plancton neritico la Creseis acicula (fig. 37), piccolo Pteropodo dal guscio diafano, conico ed acuminato. Più di rado s’incontra la Cymbulia peroni (fig. 38), lunga sino a tre o quattro centimetri, che possiede ampie natatoie ed in luogo di vera conchiglia ha una sorta di guscio gelatinoso fatto a barchetta. Si conoscono anche Pteropodi nudi che nei mari nordieci formano parte importante nel pasto delle balene. Irritati si contraggono in una sferetta, ma se si lasciano tranquilli, tornano, dopo pochi istanti ad espandere le piccole natatoie e le appendici più o meno numerose di cui è fornito il capo.

Raramente s’incontrano nel plancton dei Cefalopodi pelagici, salvo forse in località favorite da speciali condizioni idrografiche, ed è peccato, perchè si tratta di specie quanto mai belle ed interessanti. Fra i Cefalopodi ad otto braccia (parenti quindi dei Polpi e dei Moscardini) ricorderemo il Tremoctopus violaceus, che ha le otto braccia collegate da un’ampia membrana natatoria; nel plancton profondo il Chun ha pescato il Cirrothauma murrayi (fig. 39), il quale, unica eccezione conosciuta, manca d’organo visivo.

Nel gruppo dei Cefalopodi a dieci braccia s’incontrano alcune specie che per i loro adattamenti alla