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122 Capitolo quarto


In questi ultimi tempi hanno sollevato lunghe discussioni le idee del Piitter sul problema dell’alimento nel mare. Il Piitter afferma che la quantità di carbonio e di azoto necessaria per l’alimentazione degli animali marini può essere fornita soltanto in piccola parte dal plancton. Il resto si trova nelle acque marine sotto forma di composti organici disciolti e proviene dal ricambio materiale degli organismi in genere, ma sopratutto delle Alghe e dei Bacteri. Prova ne sia che molti animali del plancton si raccolgono di regola col tubo digerente vuoto. In altre parole le acque marine funzionerebbero come una soluzione nutritizia.

Che la vita di taluni esseri marini possa trar profitto da una tal maniera di alimentazione è verosimile, ma indagini recenti tendono ad escludere che il processo sia d’importanza così grande e generale come il Piitter ammette. Giova riflettere sopratutto a questo: seilplancton è insufficiente ai bisogni della fauna, i detriti delle Alghe e delle Fanerogame bentoniche costituiscono un’altra fonte importantissima di nutrimento, della quale bisogna tener conto.

Il plancton ha speciale importanza per le nostre. genti marinare, che delle specie pelagiche (Tonno, Pesce-spada, Acciuga, Sardina) fanno le sole pesche veramente rimuneratrici.

Nè il valore alimentare del plancton si limita all’ambiente pelagico. Pesci litorali si cibano talvolta di plancton; così ho potuto verificare che giovani Pagellus centrodontus, pescati fra gli scogli di Portofino, si rimpinzano di plancton e sopratutto di Creseis (Pteropodi) mentre le altre specie della scogliera che s’imbrancano coi Pagellus dànno la caccia esclusivamente a Crostacei, ad Anellidi ed a Molluschi costieri.