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Uno sguardo alla biologia del plancton 115

Ofiuroidi) si vedono in tutte le stagioni, mentre le Auricularie (larve di Oloturoidi) mancano costantemente nei mesì estivi.

Le statistiche dimostrano che per molté specie animali del plancton si verifica un solo massimo annuale; per altre (ricordo ad es. certe Diatomee) si nota invece un aumento progressivo di individui due volte all’anno, di guisa che la curva di frequenza presenta due vertici in luogo di uno.

Biologi di varie nazioni hanno investigato la distribuzione del plancton a seconda delle profondità, mediante speciali reti che si possono chiudere a determinati livelli; i risultati ottenuti sono assai istruttivi e si conseguono con relativa facilità per quegli organismi di piccole dimensioni che non hanno movimenti attivi. Dimostra infatti la pratica come questi siano distribuiti uniformemente nelle acque marine finchè sussistono determinate condizioni fisiche; dimodochè un conteggio di plancton eseguito sopra pochi litri d’acqua atlantica in un dato punto, vale, e un dipresso, per tutti gli altri saggi che si prelevassero alla stessa profondità in punti assai lontani della medesima zona.

Secondo le ultime ricerche, la massa del plancton vegetale si può ritenere praticamente limitata ai primi duecento metri. Le ricerche dell’Hjort nell’Atlantico concordano con quelle eseguite dal Lohmann nel Mediterraneo circa il maximum di vita vegetale che si troverebbe compreso fra 40 e 60 metri di profondità. Più. in basso la quantità di fitoplaneton diminuisce rapidamente; a 75 metri di fondo si riduce a circa la metà della cifra corrispondente; a 100 m. non v’ha più che un quinto di questa cifra.