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Uno sguardo alla biologia del plancton 111

relazioni che intercedono tra gli agenti fisici e la compagine del plancton marino. Tuttavia la ricchezza grande del mondo fluttuante, la rapidità dei suoi movimenti ed altre cause rendono il problema assai intricato. Per ottenere risultati importanti occorrono indagini ripetute per lunghi anni ed intervalli brevissimi nello stesso luogo e a varie profondità, sapientemente coordinate ad altre compiute in luoghi ed in mari diversi. Ma a che cosa non si giunge colla perseveranza?

E la superiorità conquistata dagli oceanografi norvegesi, danesi e tedeschi consiste appunto in una dose fenomenale di perseveranza, posta al servizio di metodi rigorosi e di un’organizzazione ben disci plinata.

Molti però sostengono che la fatica non sia proporzionata al risultato e sembra dar loro ragione il fatto che certi metodi più minuziosi e faticosi di statistica planetonica sono oggi un po’ meno in auge di prima. Le ricerche future decideranno; intanto vale la pena di ricordare alcune interessanti conclusioni, a raggiun gere le quali hanno contribuito, in parte più o meno grande, i metodi or ora accennati.

Per quanto concerne la ricchezza relativa del plancton, è noto oggidì come il plancton dei mari freddi superi per quantità quello dei mari caldi. Ciò sembra a tutta prima un paradosso biologico, perchè siamo abituati a pensare che dalle temperature elevate tragga maggiore rigoglio la vita, eppure il fatto è stato più volte confermato.

Ma se vogliamo spiegarlo, la faccenda si complica. Credo inutile lo intrattenervi sulle molte ipotesi pro-