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Uno sguardo alla biologia del plancton 105

di luce si volta e poi si dirige verso la sorgente luminosa? Diciamo allora che è positivamente fototropico, mentre diremo che è negativamente foto tropico se si muovesse nella direzione contraria, sempre ricordando che questi non sono mai termini assoluti perchè lo stesso individuo che viene attratto da una luce moderata può talvolta fuggire da una luce troppo intensa. Notate poi che, indipendentemente dai tropismi, i viventi possono reagire con energia alle variazioni d’intensità che si verificano in certe condizioni ambienti (sensibilità differenziale del Bohn).

Si capisce senz’altro che un Crostaceo negativamente fototropico, il quale sta a galla durante le ore notturne, discenda in strati più profondi e più oscuri allorché sorge l’alba ed il sole comincia ad illuminare la superfìcie, ma come potrà mai questo tropismo negativo sospingerlo in alto all’avvicinarsi della notte? La difficoltà si attenua quando si ponga mente al fatto che i tropismi non sono di necessità costanti, ma possono cambiare di senso con un ritmo determinato. Come prima conferma scientifica del fatto si cita quella fornita a Napoli dal Loeb e dal Groom.

Sperimentando sopra le piccole larve pelagiche del Balanus perforatus (Crostaceo Cirripedo), questi autori riconobbero com’esse non si mantengano a lungo positive verso la luce, ma presentino un certo ritmo corrispondente all’alternarsi del giorno colla notte. E il ritmo si rivela ben chiaro in laboratorio. Le larve di Balanus natanti in un bicchiere, dopo aver subita per qualche tempo l’azione dei raggi solari, di positive che erano diventano negative e lasciano allora la parete del recipiente rivolta verso la luce per adunarsi