Pagina:Biologia marina.djvu/122

98 Capitolo quarto




Ma il plancton si muove di continuo e di qui trae argomento uno speciale capitolo della biologia marina: capitolo grandioso per la quantità della materia viva in movimento e per l’imponenza dei fattori fisici che la governano; capitolo arduo per la complessità dei problemi e la difficoltà pratica di raccogliere in numero sufficiente, e colla dovuta esattezza, i dati necessari alla soluzione di questi.

Se facciamo astrazione dai Cetacei, dai Pesci e da alcuni grandi Cefalopodi, parenti non lontani dei Polpi, delle Seppie e dei Calamai del litorale, gli organismi del plancton non hanno in generale movimenti molto vigorosi, cosicché si lasciano trasportare come oggetti inerti. Oppure sono attivi nuotatori, non però abbastanza robusti per tener testa a correnti di una certa intensità. Il plancton che vive in balia delle onde è dunque un indicatore vivente delle correnti marine e viaggia convogliato da queste. Accade tuttavia che un certo numero di organismi venga abbandonato dai margini estremi delle correnti nelle insenature più profonde della costa e quivi si accumuli, talvolta in copia assai grande. Lungo le coste Liguri il fenomeno si verifica regolarmente in fine d’inverno e in principio di primavera nella rada di Villafranca (Nizza), rinomata per la bellezza del suo plancton; in proporzioni più modeste lo potremmo osservare lungo la costa orientale del promontorio di Portofino. Ma in nessun altro paese le vicende delle correnti offrono